Sui siti a luci rosse col cellulare del Comune: rinvio a giudizio per l’ex assessore Lavaggetto. Ma il Pdl conferma la candidatura

di Tommaso Rodano*
Pubblicato il 26 Febbraio 2010 - 18:10| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Venti siti pornografici visitati migliaia di volte, utilizzando il cellulare di servizio assegnato dal Comune di Parma. Per Giampaolo Lavagetto, ex assessore alle Politiche per la scuola del Pdl, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Roberta Licci.

Giampaolo Lavaggetto, 44 anni

L’accusa è di peculato: la spesa totale per le connessioni realizzate durante il suo incarico (da ottobre 2008 a gennaio 2009) è di oltre 91 mila euro, anche se non è possibile stabilire quanta di questa enorme cifra derivi dalle navigazioni “a luci rosse”. Il Comune, in ogni caso, è riuscito a cavarsela sborsando la somma ridotta di 408,93 euro grazie a una transazione concordata nei giorni scorsi con Telecom.

Come ha ricostruito un consulente nominato dal pubblico ministero, le connessioni internet a carico dei contribuenti da parte dell’incontenibile Lavagetto sono state quasi 110 mila. La maggior parte delle quali non risparmiava una capatina su qualche sito hard. Mentre “sono da escludere connessioni a portali web pedopornografici”, come ha specificato il capo della procura di Parma Gerardo Laguardia.

La richiesta di rinvio a giudizio non ha mancato di scatenare le consuete polemiche sulla “giustizia a orologeria”. Lavagetto ha fatto notare come la notizia sia giunta proprio nel cuore della campagna elettorale, il giorno dopo la visita della candidata del Pdl alla presidenza della Regione, Anna Maria Bernini, e ad un solo un mese di distanza dalla data delle urne.

L’ex assessore, in ogni caso, ha incassato il sostegno e la piena fiducia da parte del suo partito e rimane tra i candidati del Pdl al consiglio regionale dell’Emilia Romagna.

*Scuola di Giornalismo Luiss