Berlusconi-Ruby: Iafrate vs Bocassini. I sogni della Fornero. Juve-Milan

Pubblicato il 21 Aprile 2012 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA

Nuova stangata Imu bis, la farsa degli esodati , la burla del Burlesquoni, aumento taxi del 20%, la beffa dell’Iva, l’opa di Casini sul Pdl, lo sprint finale dello scudetto fra Juventus e Milan: ce n’è da leggere e da farsi salire la pressione in questo sabato di finta primavera. Migliaia di persone che hanno lavorato, bene o male, una vita e ora si trovano in un limbo tra cassa integrazione, disoccupazione e pensione che non c’è, sono definiti dalla ineffabile ministrina dalla penna rossa Elsa Fornero “platea”: una platea di qua, una di là, come riporta il Corriere della Sera. Vien da dire: ma che platea, in platea ci si sta al cinema o a teatro, a guardare lo spettacolo, mentre questi uomini e donne sono loro a ballare non volendolo il farsesco balletto della coreografa Fornero.

Le cronache, su cui lo stesso Corriere e il Messaggero aprono, sono da fantascienza: “Esodati, ipotesi ritorno al lavoro”; Messaggero: “Il Governo chiama i sindacati. Fornero apre sugli esodati: possibile ritorno al lavoro”. A questo fine, la Fornero ha preso la sua penna rossa e ha scritto una letterina. Che siano parole in libertà lo si capisce leggendo la cronaca di Giusy [anche lei con la y come le Rosi Mauro e Bindi, ma forse si vergogna del bellissimo nome italiano Giuseppina] Franzese per il Messaggero. Il volo onirico della Fornero riguarda non gli ormai famosi 65 mila esodati sui quali in un primo momento si era arroccata e che ora promuove a platea, ma l’altra platea, quella, come scrive in legal burocratese la Fornero, “dei lavoratori per i quali, in base ad accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011, fosse previsto, al termine di un percorso di integrazione reddituale (Cig, mobilità) l’accesso al trattamento pensionistico”. Se tempo per arrivarci “fosse ampio”, il ministro Fornero non esclude un ritorno al lavoro, magari con “l’offerta di nuove opportunità”.

La Franzese si interroga: il Governo ha quindi una carta segreta? Si risponde delusa che in realtà quella della Fornero è solo una speranza, che si fonda su una ripresa economica nei prossimi anni tale da necessitare professionalità che solo i lavoratori più anziani possono dare. Lo ammette, scrive ancora la Franzese, lo stesso ministro: “Confido [nella]’auspicata ripresa economica, così da evitare di disperdere professionalità utili”. Poi dai sogni si passa alla dura realtà quotidiana: ”Naturalmente ogni soluzione non potrà che essere ricercata in un quadro di compatibilità finanziaria, ancor più imposta dalla persistente situazione di difficoltà economica”. Insomma, parole in libertà. Solo il Mattino, sempre ottimista, titola: “Caos esodati, l’offerta della Fornero”.

Mentre Fornero sogna, il suo Santo patrono Mario Monti agisce. Repubblica rivela che c’è il “rischio di un’altra stangata sulla casa, una Imu bis per i Comuni”, per finanziare “la costruzione o manutenzione di opere nelle proprie città inasprendo ulteriormente la tassazione sugli immobili”. Si tratta, scrive Repubblica in modo un po’ riduttivo, di “una nuova stangata che farà infuriare ulteriormente i sindacati”. Certo non i partiti, che vedono riaprirsi l’afflusso di biada alla loro mangiatoia, ma i cittadini normali, quelli che non sono iscritti o non si sentono rappresentati dai sindacati? Probabile che anche a loro la cosa non sia gradita.

Forse Monti è professore di scienze che escludono lo studio della storia: però se qualcuno gli leggesse come le tasse hanno fatto crollare l’Impero romano e hanno fatto scattare la rivoluzione di Cromwell, quella americana e quella francese, forse qualche dubbio gli verrebbe. Forse alla Bocconi hanno il libro di Gwynne Lewis sulla Francia dal 1715 al 1804, dove si afferma che alla Révolution portarono anche “unwise government policies”, politiche sconsiderate. Forse gli basterebbe anche infilarsi in un cinema con la sua signora e scorta e vedere l’ultimo Biancaneve, dove l’eccesso di pressione fiscale produce gli stessi effetti di quel che ha fatto Monti con noi.

A conferma che il tanto sbandierato piano salva Italia è da barzelletta, c’è un titolo sul Corriere della Sera a pagina 5: “Liberalizzazioni e Comuni. A Roma vincono i tassisti, aumenti fino al 20% per le corse più brevi”. Caustico il Messaggero: “Aumenti sì, ricevuta no” perché “slitta l’obbligo dello scontrino automatico”.

Sul Sole 24 Ore una di quelle notizie che interessano a pochi ma i cui riflessi cadono un po’ su tutti: “Rimborsi dell’Iva: bloccati due su tre. Nel primo trimestre 2012 sono stati erogati 891 milioni, la metà rispetto all’anno scorso. Nell’Italia delle imprese affamate di liquidità per superare la crisi, il credit crunch bancario è solo una parte del problema. Pesano anche le mancanze dello Stato: non solo il cronico ritardo con cui le amministrazioni pagano i fornitori, ma anche il buco nero dei rimborsi in conto fiscale. In particolare i crediti Iva: un anno almeno di attesa per vedersi riconoscere il rimborso, altri sei mesi perché il pagamento sia effettivo. Secondo i dati ufficiali risultano bloccati due rimborsi Iva su tre. Nel primo trimestre 2012 sono stati erogati 891 milioni, la metà rispetto all’anno scorso”.

Continua il melting pot della destra. Repubblica: “Casini lancia l’opa sul Pdl. Alfano: un nuovo partito”. Messaggero: “Casini accelera sul nuovo partito, il Pdl risponde” [echi manzoniani, ma a rispondere, nei Promessi sposi, fu “la sciagurata” monaca di Monza, nella cui provincia c’è Arcore, che poi finì murata a vita]. Più cauto il Corriere della Sera: “Annuncio di Alfano. La sfida al centro con Casini. Controffensiva del Pdl: presto una novità che cambierà tutto”. La Stampa: “Battaglia per i voti moderati. Parla Casini: sciolgo l’Udc, terzo polo superato. Alfano:: pronta la rivoluzione del Pdl”Libero ci assicura che c’è un “piano segreto” di Berlusconi, ma Maurizio Belpietro sembra rassegnato a aspettare 17 giorni, dopo le elezioni amministrative, per sapere quale topolino avrà partorito la montagna Berlusconi. Il Giornale del fratello Paolo Berlusconi e co-fondato da Silvio: “Alfano fa il Silvio e il ‘giovane Casini’ investe in naftalina”. Spiegazione: “Mente i seguaci di Fini accolgono con malumore la nascita del Partito della Nazione, un rapido calcolo mostra che i leader della formazione di Casini sono le cariatidi dell’aula: insieme hanno collezionato oltre 170 in Parlamento”.

Alfano, alla ricerca del quid, proclama sul Secolo XIX di Genova: “Caro Monti, basta vertici”, d’ora in poi solo incontri a due. Quanto alla possibilità di un voto a ottobre: “Il Governo non ha scadenza”.

Sul Secolo XIX una intervista molto aggressiva di Nichi Vendola, che ha messo il cappello sul candidato della sinistra Marco Doria e che oggi tiene un comizio a Genova. Vendola attacca Beppe Grillo: “Xenofobo e omofobo. Nel ’94 c’era Berlusconi, ora c’è lui”.

Intanto Berlusconi conferma il suo ritorno alle origini di cabarettista, con l’invenzione delle gare di burlesque alle sue cene di Arcore ad uso dei giudici del processo Ruby. Secondo Natalia Aspesi, su Repubblica, è “un clown smarrito”, che “sbugiardato su Ruby lancia il burlesque”, come titola il Fatto : “Le ragazze mascherate da suore? Vestiti regalati da Gheddafi”.

Interessante leggere le diverse versioni dell’udienza sui giornali anti e pro Berlusconi. Il Giornale: “Il caso Ruby? Una farsa. Bocassini ko. Svolta nel processo: il teste chiave smonta il teorema della Pm e lei se ne va furiosa dall’aula”. Il teste chiave si chiama Giorgia Iafrate, commissario di polizia, la cui foto domina la prima pagina di Libero, bellissima, sorridente, in divisa come in un telefilm. “La poliziotta che ha smontato il teorema della Bocassini”.

Su Repubblica, Pietro Colaprico ha una reazione diversa e definisce “sorprendente affermazione” quel che dice la Iafrate, di avere deciso di affidare Ruby a Nicole Minetti “nell’interesse della minore”, tenuto conto che la Minetti era una consigliera regionale e in questi casi, non solo al bunga bunga, l’abito fa la monaca. Cavalleresca la cronaca di Gianni Barbacetto e Antonella Mascali sul “Fatto”. Sotto il titolo “Arcore, Moulin Rouge” scrivono: “Giorgia Iafrate, nel maggio 2010 era appena arrivata dalla scuola di polizia, aveva l’incarico in questura da poche settimane. Eppure tiene testa […] alle domande incalzanti di Ilda Bocassini: ‘Sarò stata inesperta, ma non sprovveduta’”.

La Bocassini le chiede se sa che le disposizioni di un pm sono un ordine e se ammette o no di avere disatteso le disposizioni del pm dei minori, Annamaria Fiorillo e la Iafrate, sempre nella cronaca del Fatto, replica. “Non ho disatteso. […] Ho agito nell’interesse dalla minore. Nei miei poteri di pubblico ufficiale, di fronte alla scelta se lasciare la ragazza in questura in condizioni non sicure oppure affidarla a un consigliere regionale, ho ritenuto di seguire quest’ultima possibilità”. Che poi dietro la Minetti spuntasse l’ombra un po’ meno rassicurante di Michelle Coincecao c’è da dire che la Iafrate non poteva immaginarlo.

Il Corriere della Sera riporta, nel titolo di prima, le barzellette di Berlusconi: “Era solo nurlesque, aiuto 42 ragazze. Mantengo persone rovinate dai pm”

Sulla Gazzetta dello Sport lo “sprint mai visto” tra Juventus e Milan: “La volata scudetto, 6 partite in 22 giorni”. La Juventus domani sera a Torino con la Roma, il Milan gioca in casa col Bologna. Le foto sono quelle di Antonio Cassano e Andrea Pirlo.