Tor, sito che fa diventare anonimo l’utente

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2014 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA
Tor, sito che fa diventare anonimo l'utente

Tor, sito che fa diventare anonimo l’utente

ROMA – Un sistema che permette di rendere anonimo qualunque utente del web, sia esso un venditore di droga o un semplice internauta, un dissidente politico o un terrorista: questo è Tor, acronimo di The Onion Router, il router cipolla.

In effetti Tor funziona proprio a strati, come le cipolle. Grazie ad un protocollo a foglia di cipolla i dati passano da migliaia di nodi gestiti da volontario. Ad ogni passaggio, come se fosse una foglia di cipolla, l’utente iniziale viene “anonimizzato”, spiega Chiara Graziani sul Messaggero, così che alla fine rintracciarlo è praticamente impossibile.

Creato a scopi militari, Tor può essere usato bene o male. Spiega Graziani:

“E’ il rifugio dei dissidenti politici, inseguiti dagli sbirri del totalitarismo digitale (il cui alito è un po’ ovunque ormai). I confidenti da proteggere con l’anonimato si muovono con Tor, non certo sui sentieri trasparenti del web.

Le polizie di 16 Paesi hanno violato il santuario oscuro. Ed hanno chiuso una serie di siti criminali. Silk road, emporio di stupefacenti, è il più celebre. Ma i siti oscuri catturati e chiusi sono almeno 27 per un totale di 410 onion pages. Diciassette persone sono state arrestate.

Sembrava impossibile. Come ce l’hanno fatta? Intasandolo, stando a quel che si sono detti fra di loro un operatore scampato alle manette e gli sviluppatori del progetto Tor che cercavano di analizzare i fatti dell’operazione Onymous (dall’inglese “che ha un nome”).

La net polizia, guidata dagli americani, si è installata in alcuni nodi fra i mille di Tor. Poi ha fatto scattare il bombardamento di mail che ha sovraccaricato un obiettivo, il sito Doxbin. Doxbin, sotto attacco, ha iniziato a deviare parte del traffico altrove, coinvolgendo un sito di pedopornografia. E così, via via.

E’ stato come riempire d’acqua dei cunicoli dopo averne ostruiti il più possibile. Il flusso dei dati si è trovato a dover passare dai nodi occupati dal pescatore che si è limitato a gettare la rete. Fosse così, gli sviluppatori del progetto Tor starebbero già studiando la prossima mossa”.