Scommesse, Carobbio: “Conte sapeva e ci disse: pareggio col Novara”

Pubblicato il 18 Maggio 2012 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Conte (foto Lapresse)

SIENA – Filippo Carobbio avrebbe detto che Antonio Conte non solo sapeva di alcune partite “aggiustate”, quando allenava il Siena, ma che avrebbe addirittura partecipato ad alcune “combine”. Carobbio, che all’epoca giocava nel Siena, è stato interrogato dalla Procura Federale nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse. Il Corriere della Sera ha riportato, in un articolo di Andrea Arzilli e Arianna Ravelli, le parole che Carobbio avrebbe detto durante l’interrogatorio.

Arzilli e Ravelli scrivono che finora Carobbio sarebbe l’unico giocatore di quel Siena ad aver tirato in ballo Conte. Gli altri che sarebbero stati sentiti (tra cui Terzi, Ficagna e Vitiello) non avrebbero confermato. Ma Carobbio, specificano i due giornalisti del Corriere, è considerato affidabile dalla Procura di Cremona.

Continuano Arzilli e Ravelli che, se Carobbio fosse creduto anche dai federali, Conte rischierebbe più dell’anno di squalifica per omessa denuncia: per Carobbio, non solo sapeva, ma ha anche partecipato. Ci sono gli estremi per individuare un illecito. E, in questi casi, si parla anche di tre anni di stop. Ma l’eventuale reato rimarrebbe nell’ambito sportivo, come sottolineano Arzilli e Ravelli: dato che non girano soldi, né scommesse clandestine, non c’è nessun reato penale.

Ecco quelle che sarebbero state le parole di Carobbio: «In Novara-Siena del 3/4/2011 ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara; lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio».

Il racconto prosegue dettagliato: «Non sono certo di chi per primo si accordò, comunque Drascek venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con Vitiello. Credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi l’accordo è stato comunicato a tutti, visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con l’allenatore». Poi Carobbio, a domanda della Procura, spiega nel dettaglio: «Alla riunione tecnica partecipavano l’allenatore, il vice allenatore, il preparatore dei portieri e il collaboratore tecnico».

Infine, scrivono Arzilli e Ravelli, Carobbio avrebbe detto che «Al termine della gara Siena- AlbinoLeffe dell’8/1/2011, l’allenatore in seconda Stellini chiese ame e Terzi di contattare qualcuno dell’AlbinoLeffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse avuto maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dell’AlbinoLeffe e Terzi ne parlò con Bombardini: entrambi mostrarono la loro disponibilità. Nel tardo pomeriggio, o in serata del giorno prima della gara del 29/5/2011 ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo dove vennero Luigi Sala, Dario Passoni e Mirko Poloni, quest’ultimo collaboratore tecnico dell’AlbinoLeffe, che si incontrarono con me, Nando Coppola e un altro. Ci accordammo di concedere i punti all’AlbinoLeffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente al playout, ma chiedemmo di limitare la vittoria a un solo gol di scarto (…). Preciso che in settimana si parlò molto in società tra calciatori, allenatore e società, dell’accordo raggiunto con l’Albino- Leffe, in quanto alcuni avrebbero voluto tentare di vincere, nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio ‘‘primo posto’’ (qualora l’Atalanta non avesse vinto), poi alla fine fummo tutti d’accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all’AlbinoLeffe».