Alessandra Canale: annunciatrice (e ex di Matacena) fa causa alla Rai

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2014 - 09:56| Aggiornato il 21 Dicembre 2018 OLTRE 6 MESI FA
Alessandra Canale

Alessandra Canale

ROMA – Alessandra Canale torna a far causa alla Rai. Stavolta per mobbing. L’annunciatrice di Rai Due e Rai Tre chiede 1,2 milioni di risarcimento all’azienda perché non le sarebbe stata data la possibilità di diventare “monumento storico della Rai” com’è invece accaduto ad altre annunciatrici “che hanno ancora notorietà con inviti a programmi, serate ed eventi”.

In particolare Canale lamenta che da quando è stata reintegrata come annunciatrice, dopo una causa vinta in Cassazione, non avrebbe più un camerino e lavorerebbe solo 2 ore a settimana: tra le 10 e mezzogiorno, il mercoledì. Insomma a parità di stipendio sarebbe stata demansionata, ecco perché ha fatto causa per mobbing.

Alessandra Canale nel 2003 fece quello che doveva essere il suo ultimo annuncio in tv con le lacrime, lasciando i telespettatori con un “Vi voglio bene tutti”. La Rai aveva deciso di rinnovare le annunciatrici, puntando su volti più giovani e freschi, soprattutto ex concorrenti di Miss Italia. Ma la Canale fece causa e vinse: nel 2010 tornò quindi al suo posto.

Ma ora sostiene di essere stata demansionata. La Rai, dal canto suo, dice di averla assunta come programmatrice, non come conduttrice, e quindi di non essere nel torto.

La Canale è inoltre legata a un personaggio noto delle cronache recenti: l’ex parlamentare latitante a Dubai Amedeo Matacena. I due ebbero una relazione negli anni ’90 da cui nacque un figlio nel 1995, Amedeo junior.  Una storia finita in tribunale: secondo il Secolo XIX il motivo del contendere era dovuto al fatto che la Canale non voleva concedere il cognome del padre al bambino.

La storia finì, il piccolo (ormai quasi ventenne) ebbe il cognome del padre, ed entrambi i genitori si rifecero una vita con altri partner. Ma ora la Canale torna in tribunale, stavolta, ancora una volta, contro la Rai.