La destra che non c’è: nessuno è d’accordo con qualcuno

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 7 Ottobre 2015 - 05:31 OLTRE 6 MESI FA
La destra che non c'è: nessuno è d'accordo con qualcuno

La destra che non c’è: nessuno è d’accordo con qualcuno

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto questo articolo dal titolo “La destra che non c’è”, anche per il sito Uomini & Business:

La destra che non c’è. Salvini e Berlusconi si sono incontrati a Arcore e hanno annunciato di essere d’accordo su tutto. La notizia appartiene alla fantascienza. Nella destra italiana nessuno è d’accordo con qualcun altro. Anzi, hanno tutta l’aria di stare sul palcoscenico per raccattare qualche applauso prima di andare a cena con gli amici.

Cominciamo dall’attrice giovane, Giorgia Meloni. Sa benissimo che non può aspirare a niente, nemmeno in caso, assai improbandole, di vittoria della destra alle prossime elezioni. L’altra volta le hanno dato, mi pare, il ministero della gioventù e questo è tutto quello che può sognare. Per il resto, si agita e fa discorsi infuocati (e un po’ insensati) proprio per non abbandonare le scene e non essere dimenticata. Non ha alcuna soluzione per il paese.

Poi abbiamo Salvini con la Lega. E questo è un soggetto un po’ più consistente. Con qualche aspetto curioso, però. Ha capito che non potrà mai andare a palazzo Chigi, e forse nemmeno in un ministero, ha capito (o qualcuno glielo ha spiegato) di non avere la statura politica necessaria: come massima attività lavorativa ha fatto l’assenteista al parlamento di Bruxelles. E infatti ha già tentato di candidare ben due altri colleghi della Lega nel ruolo di leader del centro destra: Zaia e Maroni. Entrambi lo hanno mandato a quel paese. Sono governatori di due fra le più belle regioni italiane e tanto basta a loro. Anzi, questo Salvini, con le sue ambizioni smisurate, comincia a diventare un po’ fastidioso anche dentro la Lega.

Insomma, anche questo, come la Meloni, non va da nessuna parte.

Come vero e unico leader resta Berlusconi. Con molti handicap: le numerose grane giudiziarie, l’età avanzata, e il fatto che il suo partito comunque non arriva al dieci per cento. Un po’ poco per comandare. Anche se, alla fine,  Salvini e la Meloni non possono fare a meno di lui.

In definitiva è ancora al Cavaliere che spetta di trovare un candidato premier. Ogni tanto tira fuori dei nomi molto improbabili. Ma dopo dieci minuti si accorge lui stesso che sono delle mezze calzette. E quindi la ricerca continua. E la ragione di questo insuccesso è che oggi in Italia non esiste un possibile leader della destra. D’altra parte, non si vede come potrebbe esistere e accettare come soci due soggetti sguaiati come Salvini e la Meloni.

E’ possibile che Berlusconi speri ancora di convincere alla fine Diego Della Valle a scendere in campo. Penso che non ci riuscirà. Diego è troppo un bravo imprenditore per perdere tempo con i riti della politica: ve lo vedete a discutere su cosa fare con la Santanchè, Salvini e la Meloni? Dopo dieci minuti chiama i commessi e li manda a casa.

Questa destra, insomma, non riesce a trovare un leader perché è una destra che non interessa e che ha le idee molto confuse.

Rimane, allora, il pezzo forte: il movimento del comico genovese. E lì gira l’idea che alla fine potranno andare a palazzo Chigi e a governare, da soli.  L’evento è molto improbabile, ma anche se dovesse accadere, nel giro di una settimana i pentastellati si troverebbero nelle condizioni di dover fare fagotto: nessuna delle cose populiste che vanno  blaterando si presta a tenere in piedi un paese di sessanta milioni di abitanti e ben radicato dentro l’Unione europea. Le loro idee vanno forse bene per raccogliere voti dalla parte più scoraggiata del paese, ma non certo per il regolare funzionamento di un paese complesso come l’Italia. Soldi a tutti, pannelli solari ovunque, via le automobili, democrazia diretta (per ogni cosa si va a chiedere alla rete), fuori dall’euro (così lo spread torna sopra quota 500), la Banca d’Italia agli ordini di Di Maio che stampa moneta in quantità infinite (e che nessuno nel mondo vorrà mai).

La conclusione è che la destra in Italia non c’è. C’è un gruppetto di artisti senza copione che calca le tavole dei talk show e che crede di poter fare chissà che cosa. Ma non accadrà niente. E questo per via di una vecchissima legge del buonsenso: non sono la soluzione, loro sono il problema.