Uomini e uccelli “parlano”: in Africa a caccia di miele con gli Honeyguide

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2016 - 06:36 OLTRE 6 MESI FA
Uomini e uccelli "parlano": in Africa a caccia di miele con gli Honeyguide

Uomini e uccelli “parlano”: in Africa a caccia di miele con gli Honeyguide

ROMA – Gli esseri umani e gli uccelli tra di loro “parlano”. Alcuni ricercatori hanno infatti scoperto che i cacciatori africani si avvalgono dell’aiuto di piccoli uccellini, gli Indicatoridae (o Indicatoridi), che si nutrono di miele e cera d’api e che mostrano loro dove si trovano gli alveari. Da qui il nome di “honeyguide“.

Il piccolo uccello africano, appartenente alla famiglia dei Piciformi, risponde a un particolare richiamo dei cacciatori e li guida fino ai nidi con la speranza di condividere il miele e la cera. Un raro esempio di collaborazione tra uomini e animali selvatici.

La cooperazione tra l’uccello e i cacciatori era stata già rivelata nel 1558 da un missionario portoghese, ma respinta e presa solo come una supposizione. Negli ultimi anni, tuttavia, i ricercatori hanno trovato sempre più riscontri del legame.

In Mozambico, i cacciatori hanno più successo nella ricerca del miele quando utilizzano il tradizionale richiamo – un gorgheggio seguito da una sorta di grugnito, che suona come “brr-hm” – per attirare l’indicatoridae.

Una volta attratti, gli uccelli guidano i cacciatori agli alberi con le api e questi con fuoco e fumo le allontanano così da poter prendere il miele dall’alveare ma lasciano un po’ di cera d’api che per gli honeguides è una vera prelibatezza.

Nel 1980, gli scienziati hanno documentato che gli Indicatoridi cercano l’aiuto umano facendo dei richiami particolari, svolazzando da un albero all’altro per attirare l’attenzione. “Abbiamo scoperto che è una comunicazione a doppio senso: anche gli uomini “parlano” con gli Indicatoridi”, ha detto alla Reuters Claire Spottiswoode, autrice principale dello studio e biologa evoluzionista della University of Cambridge e University of Cape Town.

L’unica altra cooperazione nota tra animali selvatici e l’uomo, secondo lo studio, è con i delfini che a volte collaborano con i pescatori.