YOUTUBE Gaby Shull: ballerina con piede attaccato a…moncone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2016 - 06:01 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Gaby Shull: ballerina con piede attaccato a...moncone

YOUTUBE Gaby Shull: ballerina con piede attaccato a…moncone

JEFFERSON CITY – A 14 anni, nonostante una gamba amputata sopra il ginocchio e il piede attaccato al moncone dopo un osteosarcoma, Gabi Shull ha vinto la sua sfida ed è tornata sul palco come ballerina.

All’adolescente, del Missouri, a nove anni fu diagnosticato un raro cancro alle ossa e ora, con la sua seppure dolorosa esperienza, spera di essere un esempio “a non mollare mai”.  Gaby, ballava dall’età di tre anni, quando a nove i medici fecero la terribile prognosi: aveva un osteosarcoma al ginocchio e i suoi genitori temettero il peggio.

Grazie a un innovativo intervento chirurgico in cui il piede è stato attaccato alla coscia e grazie anche alla sua determinazione, la 14enne ora è tornata sulle punte e spera di ispirare quanti sono nella sua stessa situazione.

Nel gennaio del 2011, mentre pattinava sul ghiaccio cadde sul ginocchio e capì che qualcosa non andava. In un primo momento, i genitori pensavano si trattasse di una semplice contusione ma dopo 2 settimane in cui non ci fu alcun miglioramento, la portarono in ospedale per una radiografia. I medici credevano avesse subito una frattura da stress ma un paio di settimane più tardi, una risonanza magnetica mostrò che la giovane aveva il cancro.

La madre, Debbie, ricorda: “Il medico ci disse che nostra figlia aveva un osteosarcoma. Siamo rimasti scioccati. Ha dovuto ripetere la frase tanto ero incredula”.  “Gabi mi chiese perché tutto questo fosse accaduto proprio a lei. Le dicemmo che a volte le cose brutte accadono alle persone buone ma non sappiamo il perché e che avremmo dovuto fare del nostro meglio per farcela. Cosa che abbiamo fatto”.

Per ridurre il tumore a una dimensione operabile, Gabi fu sottoposta a 12 settime di chemioterapia. Le proposero trattamenti e amputazioni di vario tipo ma la famiglia scelse la rara “rotationplasty“, detta anche rotazione di Van-Nes, ossia l’amputazione del ginocchio e la rotazione del piede a 180° riattaccato alla sua coscia, con l’articolazione della caviglia che funziona come ginocchio. L’intervento chirurgico è mirato a ottenere mobilità e movimento ottimali.

Debbie ha detto: “Ne abbiamo parlato con Gabi e abbiamo iniziato a guardare dei video di pattinaggio, arrampicata, sci d’acqua, di bambini che erano stati sottoposti a quel tipo di intervento”. “A parte l’aspetto fisico, abbiamo capito che non c’erano “contro”: meglio andare oltre e concentrarsi sulla qualità della vita, hai tutto da guadagnare e niente da perdere. Negli Stati Uniti, all’anno ci sono circa 12 interventi chirurgici di rotationplasty, non è un’operazione di routine”.

E per Gabi, ciò che la motivava a riprendere a camminare dopo l’amputazione, era l’amore per la danza ma non è stato facile. “Inizialmente è stato doloroso. Avevo paura a spostare il peso sulla gamba, ho dovuto riacquisire il movimento della caviglia poiché era stata fissata al contrario”. “Ho impiegato quasi un anno e avuto diverse sedute col personal trainer prima di poter muovere i primi passi senza assistenza ma un anno dopo ballavo di nuovo sul palco”. “L’intervento mi ha permesso di fare molto di più di quanto mi aspettassi e non tornerei mai indietro”.

Ora Gabi partecipa a gare di ballo ed è un modello da seguire per gli insegnanti e i compagni di danza. Sta utilizzando la sua esperienza per aiutare gli altri – tramite The Truth 365 – con una campagna sui social media che dà voce a bambini affetti da cancro. La campagna è mirata ad accrescere la conoscenza del cancro infantile e Gabi è la portavoce nazionale. Debbie ha detto”Ha fatto molto di più di quanto previsto. E’ una ragazza determinata e nessuno di noi la vede come disabile. A volte dimentichiamo che ha una protesi”.

Ma Gabi ha sogni ancora più grandi per il futuro:”Quando sarò più grande, vorrei diventare pediatra o infermiera oppure scienziato per aiutare nella ricerca di una cura per il cancro”. “Se posso battere il cancro, vivere con una protesi della gamba e imparare a fare tutto da capo, credo di poter fare qualsiasi cosa”.