New York, sempre più poveri: disoccupazione su, salari giù

di Francesco Montorsi
Pubblicato il 2 Maggio 2013 - 07:31 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – La povertà a New York è da anni in costante aumento. Metà dei newyorchesi sono poveri o quasi poveri.

«Se puoi farcela qui, puoi farcela dappertutto», cantava nel dopoguerra Frank Sinatra, davanti a uno sfondo abbagliante di luci. New York, simbolo di potere, successo, prestigio, New York di Broadway e Wall Street, rimane una delle più importanti e ricche metropoli del mondo ma non sfugge alla crisi che ha colpito l’America. Secondo una ricerca voluta dall’attuale amministrazione della città, il 46% dei newyorchesi vivono con entrate inferiori al 150% della soglia di povertà, una condizione in cui le famiglie hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese e non possono permettersi alcuni beni fondamentali.

Dal 2007, la povertà è costantemente aumentata nella Grande Mela. Specialmente tra il 2008 e il 2008, New York è stata profondamente toccata dalla recessione – con relativo aumento della disoccupazione, salari più bassi e crescita della povertà. Secondo le stime dell’amministrazione, nel 2007 i newyorchesi poveri erano il 19,8%, mentre nel 2011 sono passati al 21,3%. Le comunità più colpite sono state gli asiatici e gli ispanici, mentre il livello di vita degli afroamericani non è stato alterato. Il quartiere più povero di New York resta il Bronx.

In questi anni, l’amministrazione e lo stato federale hanno evitato il peggio grazie a programmi di aiuti che hanno permesso a molte famiglie di non sprofondare nella povertà – così i famosi «food stamp», i buoni alimentari accordati ai più indigenti. A causa dei tagli budgetari previsti dal governo, alcuni di questi programmi saranno tagliati nei prossimi mesi ed anni. Inoltre, dal 2011 il corso dell’economia, nello stato di New York, si è stabilizzato ed ormai la locomotiva americana sta riprendendo a funzionare.

Alcune associazioni di assistenza ai poveri temono che il sistema di protezione sociale – legato alla crisi – che ha garantito la salvezza di molti possa essere presto sacrificato in nome della crescita economica e della disciplina budgetaria.