Antonio Taibi, carabiniere ucciso, era “gigante buono”

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2016 - 07:22 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Taibi, carabiniere ucciso, era "gigante buono"

Antonio Taibi, carabiniere ucciso, era “gigante buono”

CARRARA – Antonio Taibi, carabiniere ucciso, era “gigante buono”. Il carabiniere ucciso a Carrara è originario di Palermo e trascorreva le vacanze estive in un paese della provincia, Ventimiglia di Sicilia, dove è nata la madre Maria Portuese. Lo dice il sindaco del paese, Antonio Rini: “Antonio Taibi in paese tutti lo ricordano come il ‘gigante buono’. La nostra comunità è molto colpita da questa tragedia e proclamerò il lutto cittadino”.

La salma del maresciallo Taibi, 47 anni, ucciso mercoledì a Carrara a colpi di pistola da Roberto Vignozzi, 72 anni, è stata portata presso l’obitorio dell’ospedale Versilia. Nel pomeriggio è giunto a portare gli omaggi dell’Arma ai familiari e colleghi, il comandante generale, Tullio Del Sette.

L’uomo è stato ucciso sulla porta della sua abitazione in una strada del centro storico, via Monterosso, non lontano dall’ospedale. Ucciso per vendetta da un pensionato che lo accusava di essere la causa dei guai giudiziari dei suoi figli. Tutti e due tossicodipendenti. E tutti e due con la fedina penale sporcata più volte dalla droga. A portarli in carcere, più di una volta era stato proprio Taibi. Aveva fatto il suo dovere. Ma per l’uomo che l’ha ucciso era una persecuzione, Taibi e non la droga, erano la causa di tutto, di vite che andavano a rotoli.

L’omicida si chiama Roberto Vignozzi, ha 72 anni, è un ex postino. Dopo aver sparato è fuggito a piedi. Le forze dell’ordine si sono immediatamente messe alla ricerca del sospettato ma l’uomo si è costituito poco dopo. L’uomo si è presentato nella stazione dei carabinieri di Massa.

Mercoledì mattina Vignozzi ha suonato alla porta dell’ufficiale Taibi presentandosi come “professore”. Poi all’improvviso ha fatto fuoco: un unico colpo che non ha lasciato scampo al militare. Vignozzi è stato subito interrogato in Procura. Ha confermato la vendetta. I collegamenti sono facili da fare: il maresciallo Taibi aveva avuto a che fare con quei due ragazzi quando era in servizio al nucleo operativo di Carrara, dal 1996 al 2006. Dieci anni in cui più volte si era trovato ad aver a che fare con i figli di Vignozzi. Dieci anni in cui il killer ha meditato la sua insensata vendetta. Taibi, 47 anni, lascia la moglie e due figli di 21 e 16 anni.