11 settembre 2001, Arabia Saudita dietro attentati? Obama…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2016 - 07:30 OLTRE 6 MESI FA
11 settembre 2001, Arabia Saudita dietro attentati? Obama...

11 settembre 2001, Arabia Saudita dietro attentati? Obama…

WASHINGTON – C’era un pezzo di Arabia Saudita dietro gli attacchi suicidi dell’11 settembre 2001? Crescono gli indizi in Usa, in coincidenza con l’incontro fra Barack Obama e il re dell’ Arabia Saudita a Riyadh per discutere di lotta al terrorismo e della minaccia Isis.

L’imbarazzante incontro è giunto dopo che è stato rivelato che il certificato di volo dell’artificiere di Al Qaeda, Ghassan Al-Sharbi, è stato trovato nascosto in una busta da lettere presso l’ambasciata saudita a Washington quando lo arrestarono nel 2002. Per di più, vi è una crescente pressione su Obama per desecretare le 28 pagine di un rapporto del Congresso, che molti ritengono punterà il dito al coinvolgimento saudita nei dirottamenti aerei del 2001, che uccisero circa 3.000 persone e diedero il via alla Guerra del Terrore.

Al-Sharbi, che divenne il produttore di bombe di Al-Qaeda, si crede abbia imparato a volare con i dirottatori dell’11 Settembre, ma non prese parte agli attacchi. Poco dopo il suo arresto, bruciò una pila di documenti che si pensa includessero il certificato.

Il nascondiglio è stato scoperto dalle autorità USA e i dettagli, scritti in un memo noto come “Document 17” nel 2003, vennero rilasciati dagli investigatori l’anno scorso. Sono stati portati all’attenzione del pubblico solo quando un attivista li ha scoperti e ne ha parlato sul suo sito all’inizio di questa settimana.

L’attivista Brian McGlinchey ha annunciato che i nuovi dettagli del certificato di volo potrebbero portare le persone a farsi delle domande circa l’estensione del coinvolgimento del governo, come riporta il Times. La busta punta alla fondamentale domanda che incombe oggi su di noi: fino a che punto il complotto dell’11 Settembre è stato facilitato da individui ai più alti livelli del governo saudita?

Le famiglie delle vittime hanno fatto pressioni sul Congresso per il diritto di citare in giudizio l’Arabia Saudita per la morte dei loro cari, e per chiedere di desecretare il rapporto.

Precedenti decisioni dei tribunali hanno stabilito che non vi sono prove sufficienti per stabilire che l’Arabia Saudita sia colpevole degli attacchi terroristici, motivo per il quale ora chiedono la pubblicazione delle 28 pagine del rapporto del Congresso, che si crede mostrino un forte collegamento tra i sauditi e il finanziamento degli attacchi terroristici.

Questo ha messo Obama in una posizione difficile, con le famiglie delle vittime che lo accusano di schierarsi con l’Arabia e i funzionari sauditi che minacciano di vendere centinaia di miliardi di dollari di asset americani se il Congresso dovesse approvare una legge che permette di citare i sauditi per gli attacchi terroristici.

Il ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir ha detto che il suo paese è pronto a vendere $ 750 miliardi di titoli del Tesoro degli Stati Uniti e altre attività prima che il disegno di legge li metta in pericolo.

L’amministrazione ha cercato di fermare il Congresso dal passare la legislazione, un disegno di legge del Senato bipartisan. All’inizio di questa settimana, Josh Earnest, segretario di stampa della Casa Bianca, ha indicato che il presidente Obama avrebbe posto il veto su qualsiasi legislazione.

Anche Paul Ryan, il presidente della Camera, si è rifiutato di sostenere la legislazione, dicendo che i legislatori hanno bisogno di rivedere il disegno di legge “per assicurarci che non stiamo facendo errori con i nostri alleati”.

Il rapporto sempre più teso tra i due paesi è stato messa a nudo a Riyadh questa mattina, quando Obama è arrivato al King Khalid International Airport per essere accolto dal principe Faisal bin Bandar bin Abdulaziz Al Saud, il governatore di Riyadh, in opposizione al re stesso.

La televisione di stato saudita non ha mandato subito in onda l’arrivo di Obama, cosa insolita in quanto non appena l’Air Force One è atterrato, la televisione ha mostrato il Re Salman accogliere altri alti funzionari provenienti da nazioni del Golfo giunti per il vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo.

Mustafa Alani, un analista della sicurezza presso il Gulf Research Center, ha detto che la decisione di inviare un funzionario di rango inferiore ad accogliere Obama aveva il chiaro scopo di inviare il messaggio che hanno poca fiducia in lui.

“Troverà una leadership che non è pronta a credergli” ha detto. “I sauditi sono stati in disaccordo con i presidenti precedenti. Qui si crede profondamente che il Presidente non consegnerà nulla”.

Obama ha poi incontrato il re Salman al palazzo Erga di Riyadh prima del summit.

“Il popolo americano vi saluta, siamo molto grati per la vostra ospitalità, non solo per questo incontro ma per ospitare il summitt GCC-U.S.A” ha detto Obama.

La relazione tra l’America e l’Arabia Saudita non è aiutata dalle preoccupazioni del Medio Oriente, che teme gli Usa stiano spostando l’attenzione per migliorare le relazioni con l’Iran.

Quando Obama ha richiamato l’Arabia Saudita sul condividere il Medio Oriente con l’Iran e fermare le numerose guerre nella regione, ha fatto infuriare il regno.

“Non credo che nessuno dei Presidenti americani sia mai stato così esplicito sull’Arabia Saudita” ha detto Toby Matthiesen, uno specialista di Medio Oriente presso il Collegio di San Antonio, Università di Oxford, aggiungendo che è stato “imbarazzante” per i sauditi.

Nel mentre, Obama e Ash Carter, il suo segretario alla Difesa, hanno usato il viaggio per fare un appello alle altre nazioni del Golfo affinché facciano di più per sostenere l’Iraq economicamente e politicamente. Carter ha chiesto loro di contribuire alla ricostruzione delle città di Ramadi e Hit, così come la provincia di Anbar, che sono state lasciate devastate dall’ ISIS.

Quindici dei diciannove uomini che hanno dirottato i quattro aerei sugli obiettivi di New York e Washington nel 2001 erano cittadini sauditi, nonstante il paese abbia sempre negato di aver avuto alcun ruolo negli attacchi.

Una commissione degli Stati Uniti stabilita a seguito degli attacchi ha inoltre concluso che non vi era alcuna evidenza di connivenza ufficiale saudita.

Il presidente Obama deciderà se desegretare i documenti sigillati entro giugno.

Durante un’intervista questa settimana con Charlie Rose, ha detto che James Clapper, direttore della National Intelligence, ha quasi terminato la revisione dei documenti per garantire che tutto ciò che sarà reso pubblico non danneggi gli interessi di sicurezza nazionale americani.

“Ho il sospetto di sapere cosa ci sia lì dentro” ha detto Obama a Rose.

Donald Trump, il frontrunner repubblicano alla presidenza, ritiene che le pagine dovrebbero essere rese pubbliche.
“Credo di sapere che cosa sta dicendo” ha detto il signor Trump su Fox & Friends. ‘”Sarà molto, molto intenso, avendo a che fare con l’Arabia Saudita e il ruolo dell’Arabia Saudita sul World Trade Center e l’attacco”.

L’ex senatore Bob Graham all’inizio di questo mese ha detto che i funzionari sauditi sono contro il disegno di legge che renderebbe più facile per le famiglie citarli in giudizio.

“Sono impauriti per ciò che emergerebbe se ci dovesse essere un processo completo” ha detto. “Che racconti qualcosa a proposito del coinvolgimento dell’Arabia Saudita nell’11 Settembre”.