

ROMA โ Lโagenzia antidoping mondiale (Wada) ha deciso di assolvere 95 dei primi 96 casi di atleti esaminati nellโindagine sul presunto sistematico programma statale russo di doping.
Lo rivela il Nyt citando un rapporto interno dellโ agenzia. โLe prove disponibili sono insufficientiโ, scrive Olivier Niggli, direttore generale dellโagenzia. Una decisione destinata a suscitare polemiche, con lโinterrogativo, scrive il Nyt. โse sia prevalsa lโefficacia del sistema russo nel distruggere le prove o lโapproccio soft degli investigatoriโ.
โDobbiamo accettare il fatto che lโobiettivo del rapporto McLaren era quello di smascherare un sistema di doping e non le violazioni dei singoli atletiโ, ha detto il direttore generale della Wada, Olivier Niggli. Erano piรน di 1000 atleti russi di specialitร olimpiche estive, invernali e paralimpiche ad essere coinvolti o ad aver beneficiato di coperture a livello istituzionale per nascondere test positivi a sostanze dopanti: questo quanto emerso dalla relazione della Wada presentata lo scorso 9 dicembre in conferenza stampa dallโavvocato canadese Richard McLaren: โSiamo ora in grado di confermare un sistema di coperture che risale almeno al 2011 e che รจ proseguito anche dopo i Giochi olimpici di Sochi. Era un sistema che si รจ evoluto da un caos incontrollato fino ad una vera e propria cospirazione istituzionalizzata e disciplinata che puntava a vincere le medaglieโ.
Secondo Richard McLaren molti casi saranno difficili da perseguire per la carenza di cooperazione da parte di Mosca nel fornire i dati di laboratorio e la prassi di distruggere i campioni di urine contaminate utili per lโincriminazione. Ma i dirigenti della Wada incaricati di costruire le accuse contro i 95 atleti russi in questione non sembrano aver seguito tutte le piste. Nessuno, ad esempio, ha chiesto di sentire la โgola profondaโ dellโinchiesta, il dottore Grigory Rodchenkov, lโex direttore del laboratorio antidoping russo, che ora vive sotto protezione in Usa.