
TEL AVIV – Due razzi lanciati dalla Striscia di Gaza hanno colpito mercoledì sera zone disabitate nei pressi di Ashkelon e di Netivot, due cittadine nel sud di Israele. I razzi sono stati annunciati dal suono delle sirene di allarme anti missili.
E’ la seconda volta che avviene in 8 giorni: il 26 maggio scorso un razzo lanciato dalla Striscia è caduto non distante da Gan Yavne un centro vicino Ashdod sulla costa sud del Paese. A seguito di quel lancio (attribuito ad un gruppo dissidente della Jihad Islamica poi arrestato da Hamas) l’aviazione israeliana ha colpito ”basi terroristiche” all’interno della Striscia, ma senza fare vittime.
Nella stessa occasione sia il premier Benyamin Netanyahu sia il ministro della difesa Moshé Yaalon ammonirono Hamas ritenendola responsabile, in quanto detentrice del potere a Gaza, di ogni accadimento nell’enclave. Il premier disse che Israele avrebbe mantenuto ad ogni costo la ”calma raggiunta” dopo 50 giorni di guerra nella scorsa estate.
Martedì a Gaza è comparso un volantino con l’emblema dello Stato islamico che rivendica il lancio. I razzi di mercoledì sera sono stati lanciati da Al-Shati nel nord della Striscia da un’area dove un tempo c’era l’insediamento ebraico di Netzarim vicino Gaza City. Al momento non sono stati rivendicati.
Le forze di sicurezza israeliane stanno setacciando la zona in cerca di altri razzi. Il capo del consiglio regionale del Negev Tamir Idan, citato dai media, ha detto di essere in contatto con l’esercito ”in modo da vedere se i cittadini si devono preparare per un’escalation o se non è stato un incidente isolato”. Rapporti dei media riferiscono che Hamas stia evacuando le sue basi principali nella Striscia.