LONDRA, GRAN BRETAGNA – Non l’iceberg visto troppo tardi, ma 30 secondi di indecisione del timoniere furono la causa della sciagura del Titanic. E’questa la nuova tesi sul piu drammatico e celebre incidente della navigazione tra Europa e Nord America che nell’aprile del 1912 fece 1496 vittime.
Secondo un nuovo studio condotto in onore del centenario del naufragio della nave e pubblicato oggi dal Daily Telegraph, la nave aveva tempo più che sufficiente per scansare la massa di ghiaccio cui segnì il tragico destino, ma William Murdoch, il timoniere, aspettò un fatidico mezzo minuto prima di cambiare rotta.
Questa nuova ricerca revoca la conclusione del Wreck Inquiry, l’inchiesta sul naufragio del 1912 in cui era stato stabilito che il timoniere aveva immediatamente virato la nave appena era stato avvertito dell’iceberg imminente. I ricercatori hanno basato la loro teoria sulle nuove testimonianze di due marinai: Fredrick Fleet, il marinaio di vedetta che ha dato l’allarme e Robert Hitchens, il marinaio che manovrava la barra del timone.
Samuel Halpern, l’esperto del Titanic a capo dello studio ha detto che sicuramente il primo ufficiale pensava che la nave sarebbe riuscita ad evitare l’iceberg senza un cambio di rotta. “Ha aspettato quei 30 secondi di troppo. E’ stata una sua valutazione da marinaio, ma era una valutazione sbagliata”.
Oltre all’errore del timoniere però, secondo Halpern a causare la morte di centinaia di persone fu anche la decisione del capitano Edward Smith, che dopo lo scontro con l’iceberg, sotto insistenza del presidente della White Star Bruce Ismay che non voleva danneggiare la reputazione della società navale, ordin� di non fermare la nave. A detta degli studiosi proseguire la navigazione fece sì che la nave imbarcasse molta più acqua e affondasse molte ore prima di quanto sarebbe accaduto se fosse stata ferma.