Il Messico è il paese più pericoloso del continente americano per quanto riguarda la libertà di stampa: lo afferma l’organizzazione “Reporters senza frontiere” (Rsf), che ha presentato oggi il risultato di una missione di studio svolta nel paese nei mesi scorsi.
“Con 55 giornalisti uccisi e otto scomparsi dal 2000 – si legge nel documento – il Messico è il paese più pericoloso del continente per la libertà di stampa”.
Il documento prosegue denunciando “il continuo calvario della stampa messicana” aggravato “dalla passività e negligenza delle autorità che invece dovrebbero difenderla.
Secondo Rsf, “l’ampiezza del dramma” vissuto dal giornalismo del paese è causata “dall’infiltrazione di elementi della criminalità organizzata negli organismi di potere, ma anche dall’escalation di violenza registrata con l’offensiva militare lanciata contro i cartelli della droga nel 2006”.