ROMA – Come volevasi dimostrare: dalla legge contro il carcere si è ora arrivati alla legge manette per tutti.
Space dirlo, ma solo pochi quotidiani avevano visto giusto, quando sfidando diffidenze ed ironie, aveva lanciato l’allarme contro il rischio che l’o data di sdegno che aveva accompagnato la condanna di Sallusti, si sarebbe presto trasformata nel suo contrario e sarebbe stata utilizzata per aumentare sanzioni e multe contro editori e cronisti.
Al primo voto segreto il partito transversal e del risentimento e dell’odio verso l’articolo 21 della Costituzione, ha calato la maschera, tenendo tuttavia coperto volto e nome dietro il regolamento, e ha tirato il colpi finale, reintroducendo il carcere, alla faccia della unanimità di facciata.
Eppure non riusciamo ad essere tristi, perché abbiamo la sensazione che questo voto “Incappucciato” segnerà la fine della “Legge manette”.
Persino il suo relatore, senatore Berselli, ha già parlato di binario morto.
A chi si é genericamente opposto a questa legge, dalla Fnsi a senatori quali Casson e Vita, Spetta ora il compito
Di fermare il treno, di non coltivare la illusione, che, in questo momento, esistano le condizioni per compiere un solo passo avanti sulla strada della piena liberazione dell’articolo 21 della Costituzione da conflitti di interessi, interferenze indebite, pressioni, intimidazioni, ” querele temerarie” scagliate come molotov contro redazioni e cronisti.
Da oggi, senza perdere altro tempo, cominciamo a preparare la manifestazione ” No bavaglio”, dovessero riprovarci, sará il caso di rispindere subito, senza attendere il secondo voto segreto