
ROMA โ Lโultimo editoriale di Antonio Padellaro come direttore del Fatto Quotidiano (ora gli รจ subentrato Marco Travaglio) รจ stato sulla elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica:
โCon il silente palermitano assiso sul Colle ha inizio il settennato di Matteo Renzi che, giunto alla prova piรน insidiosa, รจ apparso un gigante della politica in rapporto agli gnomi che hanno cercato di intralciarlo e sono stati rapidamente liquidati. Non ha dovuto faticare molto, se non nellโidentikit del candidato ideale che servisse a tacitare la chiassosa e confusionaria opposizione interna al Pdโ.
La regia di Matteo Renzi induce Antonio Padellaro a paragonare Renzi niente meno che a Giulio Cesare, piccolo Cesare, certo, ma probabilmente piรน longevo (anche se, per arrivare allโetร in cui Giulio Cesare chiuse, a Renzi mancano ancora piรน di tre lustri):
โLa presidenza Mattarella, per la storia del prescelto, suscita speranze in chi vorrebbe un ritorno alla Costituzione, quella del 1948, e un ruolo di arbitro e non di giocatore del capo dello Stato. Ma essa รจ servita anche a tacitare la sinistra Pd, che dโora in poi difficilmente potrร demonizzare il Nazareno come luogo di patti occulti e di comitati dโaffari, cosa che temiamo continuerร a essere. Dopodichรฉ per Renzi รจ stato facile andare a dama contando sugli autogol di ciรฒ che rimane della destra e sullโinconsistenza dimostrata in questa partita dal M5S. Giulio Cesare sottomise le Gallie con una campagna militare.Il piccolo Cesare, con la campagna acquisti. Ma รจ destinato a durare di piรนโ.
A inverare il successo di Renzi, secondo Padellaro, cโรจ ben di piรน del profilo di Sergio Mattarella: โSarร visibile (forse) tra qualche tempo la reale toponomastica del voto di scambio che ha consentito lโelezione al Quirinale di Sergio Mattarella con 160 voti in piรน dei necessari 505. Perchรฉ nella notte tra venerdรฌ e sabato di cambiali politiche (e non) devono esserne state firmate parecchie in qualche dependance di Palazzo Chigi. Il tutto in cambio del soccorso di Area popolare, che ad Alfano รจ costata una mezza scissione nel partitino azzurrino, senza contare il plotone di ascari reclutati tra le macerie di Forza Italia, qualche โspontaneoโ contributo degli ex grillini, oltre naturalmente alle residue fronde pd ed ex montiane che, adeguatamente placate, hanno battuto un colpo firmando anchโesse le schede(โS.Mattarellaโ,โMattarellaSergioโecc.) come da accordi. [โฆ]
Il โnomeโ giusto doveva evocare antiche e dimenticate virtรน (i galantuomini di una volta), ma anche rappresentare un simbolo condiviso (il fratello Piersanti ucciso dalla mafia). Bene perfino le radici democristiane che hanno smesso da tempo di costituire un colpa per suscitare, di fronte agli scempi dellโattuale politica, i rimpianti di una perduta etร dellโoroโ.