Le minacce di attentati contro il quotidiano danese Jyllands Posten, celebre per le vignette pubblicate nel 2005 su Maometto, hanno indotto la direzione a fare edificare un enorme recinto intorno alla sede centrale del giornale sulla collina Ravnssbjerg di Viby, nei presi di Aarhus, la seconda città della Danimarca.
La recinzione, composta da una palizzata di metallo alta 2,50 metri e sovrastata da videocamere elettroniche, scrive l’agenzia Ritzau, rende l’aspetto della sede del quotidiano simile a quella di un’ambasciata americana in un paese nemico. Il direttore di Jyllands Posten ha detto all’agenzia che ne avrebbe fatto volentieri a meno ma che si sono dovute seguire le raccomandazioni dei servizi segreti della polizia, il PET.
L’accesso all’edificio è ostacolato anche da grandi massi di pietra posti ai piedi della palizzata e l’ingresso alle auto è consentito solo attraverso una porta a doppia chiusura, come nelle banche, mentre i dipendenti possono entrare solo uno alla volta digitando un codice personale.
Mikkelsen non ha riferito se la decisione sia stata presa in seguito a nuove gravi minacce o solo per rafforzare le misure di sicurezza già adottate. Il pericolo di attentati contro questo quotidiano e i suoi redattori del resto è stato vivo fin da quando le celebri vignette sul profeta vennero pubblicate provocando violente proteste nel mondo islamico.
A Capodanno il disegnatore Westergaard, autore della vignetta su Maometto con una bomba sul turbante, è scampato ad un attentato nella sua abitazione dove si era introdotto da un somalo armato di un’ascia. Nel gennaio scorso la corrispondente del giornale in Pakistan, Puk Damsgaard Andersen, ha dovuto lasciare il paese e rientrare in Danimarca dopo aver ricevuto minacce ed essere stata dichiarata non gradita dalle autorità pakistane.
Infine nell’ottobre dello scorso anno vennero arrestate a Chicago due persone sospettate di preparare un attentato contro la sede del Jyllands Posten.