
ROMA ā Eā stato consegnato al ministero della Salute il parere redatto dal comitato scientifico sul metodo Stamina che utilizza cellule staminali. Il parere, anticipa lāAnsa, esprime una sostanziale bocciatura del metodo, che non avrebbe consistenza scientifica.
Il parere, con valutazioni critiche rispetto alle basi del metodo messo a punto dal presidente della Stamina Foundation, Davide Vannoni, sarà vagliato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che però non lo ha ancora esaminato.
Il parere del comitato non ĆØ comunque vincolante, ma ĆØ uno strumento di approfondimento scientifico che viene messo a disposizione del ministro della Salute.
āNon mi aspettavo niente di diverso dal comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato allāinterno del comitatoā, ĆØ il commento di Davide Vannoni.
āEā stata una scelta del ministero della Salute ā ha affermato Vannoni ā nominare questi componenti, ed ora sarĆ il ministero a decidere cosa fareā. Se ācosƬ stanno le cose ā ha quindi annunciato il presidente di Stamina Foundation ā Stamina farĆ ricorso al Tar in merito alla nomina di precise personalitĆ , non imparziali, allāinterno del comitato scientificoā.
Con questo metodo, ha quindi ricordato Vannoni, āsono curate in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultato evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobreā. Partendo da questi ādati reali ā ha detto ā dico che una bocciatura sulla carta vale poco rispetto a quello che ĆØ giĆ in corso allāinterno di un ospedale pubblico italianoā. Ad ogni modo, ha tenuto a precisare, āaspetto di vedere le motivazioni del parereā.
Nel frattempo, āandiamo avanti con le terapie: abbiamo 150 persone in lista di attesa a Bresciaā. Quindi, ha sottolineato Vannoni, āse la strada per il metodo Stamina potrĆ essere solo quelle delle cure compassionevoli, proseguiremo con questa via, che eā in ogni caso quella più importante perchĆØ ĆØ in grado di assicurare una risposta immediata ai pazientiā. Dāaltronde, ha concluso, āla sperimentazione non aggiungeva nulla, perchĆØ sarebbe stata limitata alla fase 1 e 2 e, dunque, a poche decine di malati per alcune patologie, e non sarebbe stata la soluzione per portare alla metodica alle migliaia di malati di tante patologie diverseā.