Sulla affermazione di Beppe Grillo alle Regionali in Sicilia, come fanno presagire i clamorosi esiti degli exit poll, è calato il silenzio, forse un silenzio attonito. I siti internet dei grandi giornali danno la notizia, all’inizio con parsimonia, come se convinti che poi i dati si modificheranno. Una certa cautela è giustificata: sono dati parziali forniti fuori dal classico giro di sondaggisti tv e riferiti alla sola Palermo.
Però nella notte a Repubblica l’istinto del cronista prevale e l’exit poll della Sicilia va a seconda notizia, in attesa dello scrutinio ufficiale, che al fuso orario della Sicilia ha inizio alle 8 di lunedì. Il titolo di Repubblica è forte: Exit poll: “A Palermo M5S primo partito”. Un’ora dopo ed è in apertura: “Exit poll: A Palermo M5S primo partito”.
Il Tg3, alle ore 23,30, dà notizia dell’affluenza, vecchia ormai di qualche ora, ma nessuno si è preso la briga di cercare su Google e entrare nei siti siciliani che danno conto della vittoria, fino a poco fa incredibile, di Beppe Grillo e del suo candidato, Giancarlo Cancelleri, e del suo Movimento 5 Stelle.
È tutto un sistema di potere che traballa, è tutto un establishment politico, di sinistra come di destra, messo in discussione.
Per le brutte notizie e per le implicazioni che hanno sulle scelte del Pd, c’è sempre tempo, meglio dormirci sopra.
Ma se si può capire il Tg3, per la collocazione politica di appartenenza, meno comprensibile è l’agenzia di stampa Ansa, che Sergio Lepri aveva portato non solo a essere scritta nel migliore e più preciso italiano, ma anche a uno standard di copertura delle notizie quasi assoluto, senza limitazioni. Ancora alle 9 di lunedì mattina, il sito internet dell’agenzia contemplava attonito l’assenteismo. Ma 5 Stele e Grillo e exit poll sono parole del gatto.
Mentre l’alba di un lunedì post ora legale svegliava Roma infreddolita, sull’Ansa nessuna notizia degli exit poll.