Il monumento all’Olocausto ebraico sull’isola di Rodi è stato profanato da sconosciuti che hanno distrutto la Stella di Davide e danneggiato un lato della struttura in granito.
La polizia locale, secondo quanto rende noto l’agenzia Ana, ha aperto un’inchiesta sull’atto di vandalismo, il secondo in due anni e che segue di pochi giorni quello a Salonicco dove tre persone sono state fermate perché sospettate di aver appiccato il fuoco ad una tomba e imbrattato con scritte antisemite altre sepolture e le mura del locale cimitero ebraico.
Il governo ha denunciato con toni duri quest’ultima, ennesima espressione di antisemitismo registrata in Grecia. Nei mesi scorsi gesti simili erano avvenuti al cimitero ebraico di Ioannina e sull’isola di Creta dove per due volte era stata bruciata parte dell’antica e unica sinagoga di Hania.
David Saltiel, presidente del Consiglio centrale della comunità ebraica di Salonicco ha affermato di ritenere che l’attacco al cimitero della seconda città greca ed altre azioni simili siano state incoraggiate dalla passata decisione di un tribunale «di assolvere uno scrittore neonazista (Costas Plevris) che aveva incitato ad azioni di violenza contro gli ebrei greci».
La scorsa settimana un monumento all’Olocausto è stato inaugurato nel centro di Atene, con la partecipazione della locale comunità ebraica e delle autorità della città.