Clotilde Reiss, la lettrice universitaria francese portata alla sbarra durante il processo in Iran al secondo gruppo di persone che parteciparono alle manifestazioni di protesta post-elezioni, potrebbe ottenere la libertà condizionata, a patto che resti nell’ambasciata francese fino alla conclusione del processo.
Lo ha riferito l’ambasciatore iraniano a Parigi all’emittente radiofonica Rfi. Il governo francese non ha ancora accettato le condizioni imposte da Teheran per la liberazione della giovane ricercatrice universitaria, accusata di spionaggio e di aver fomentato i manifestanti.
Clotilde Reiss, 24 anni, è comparsa sabato scorso davanti al tribunale con altre otto persone per aver partecipato alle manifestazioni di protesta contro Ahmadinejad. Parigi ha allertato i suoi diplomatici per trattare la liberazione della ragazza, la cui detenzione è stata definita «ingiusta» e «basata su accuse infondate» dal ministro degli Esteri, Bernard Kouchner.
Un’altra donna, con cittadinanza francese e iraniana, Nazak Afshar, impiegata all’ambasciata di Teheran, è accusata di aver permesso ai manifestanti di rifugiarsi nella sede diplomatica.