
I fratelli Connor e Megan Betts in una foto Facebook

ROMA – Quella della famiglia Betts è la storia simbolo delle conseguenze devastanti di una violenza virale che, nel caso di Dayton, resta avvolta nel mistero. Stephen e Moira Betts sono, al tempo stesso, genitori di una delle nove vittime e del carnefice, anche lui rimasto ucciso: Megan, 22, anni, e Connor, 24.
Identici, sorridenti, e uniti da una tragedia, consumata nella notte tra sabato e domenica nel quartiere dei locali notturni di Dayton, Ohio, ma che parte da lontano e arriva a Bellbrook, paese a una ventina di chilometri dal luogo della strage dove i Betts vivono da sempre.
Un’ex compagna di liceo del killer ha rivelato un precedente inquietante: Connor era stato bullizzato quando aveva quindici anni e aveva meditato la vendetta. “Aveva compilato tra il 2010 e il 2011 un elenco con i nomi dei compagni da uccidere, voleva fare una strage a scuola”, ha raccontato la ragazza ai giornalisti, accorsi a Bellbrook.
I dirigenti scolastici, ha aggiunto, una volta scoperto il piano lo avevano espulso. Ma poi avevano deciso di perdonarlo. Quell’episodio era rimasto isolato. Il ragazzo aveva finito il liceo, aveva lavorato come cameriere in un ristorante messicano e poi, per tre anni, in una stazione di benzina.
Nelle foto postate dalla madre su Facebook, Connor appare grassottello, capelli corti, gli occhiali con la montatura scura, sorridente. Con lui, spesso la sorella, Megan, che gli somiglia. Sui social, la madre, Moria, ha sempre parole dolci per loro. Mette la foto dei figli, insieme, e scrive “I miei amori”, accompagnati dall’emoticon del cuoricino e due faccine.
Se Connor era il ragazzo tuttofare, Megan era la studiosa della famiglia: il prossimo anno si sarebbe laureata in Scienze biologiche, ma intanto lavorava come guida turistica nel Montana. Si era registrata come elettrice del partito democratico.
La notte di sabato Megan, il suo ragazzo e Connor erano andati tutti e tre in macchina a Dayton, per raggiungere i locali del centro. Insieme, ma con obiettivi diversi: Megan voleva passarla a bere per concludere la serata, il fratello voleva fare una strage. Cosa sia successo non è chiaro. La sorella è stata trovata uccisa dentro la macchina, mentre il fidanzato era ferito gravemente, ma ancora vivo.
Connor, che aveva comprato online un fucile d’assalto Ar-15 e le munizioni, almeno cento colpi, con indosso una maschera, il giubbotto antiproiettile e cuffie per attutire il rumore dei colpi, si è diretto verso il Ned Peppers bar, a quell’ora pieno di clienti e ha aperto il fuoco sulle persone radunate fuori a bere. Il ragazzo ha sparato raffiche per circa cinquanta secondi, per poi entrare dentro il locale e portare avanti il suo piano.
Ma è stato abbattuto dalla polizia che lo ha localizzato dieci secondi dopo il suo ingresso nel bar. “Se gli agenti non fossero arrivati così presto – ha commentato il capo della polizia, Richard Biel – oggi Dayton avrebbe pianto un centinaio di morti”.
Resta un mistero il motivo per cui Connors ha compiuto la strage. Se il fidanzato della sorella riuscirà a sopravvivere, potrà fornire informazioni decisive per capire la dinamica almeno della notte del massacro e del perché abbia ucciso la sorella. Connors non aveva precedenti che potessero insospettire, al massimo due multe per eccesso di velocità.
Su Facebook, poi, appariva tutto normale. I Betts erano una famiglia unita e sorridente, con messaggi sempre positivi. L’ultimo post della madre risale al 28 marzo. La foto di un’auto a forma di hotdog e il messaggio di Moira: “Felice lunedì da me e dalla Weinermobile!”. (fonte Agi)